Mi è capitato spesso ultimamente di avere delle conversazioni interessanti sul tempo, la gestione del tempo e degli impegni e la sensazione diffusa di non averne abbastanza, e di sentirsi sopraffatti dalle richieste della vita, che assorbono le nostre giornate lasciandoci insoddisfatti di noi stessi, come se non avessimo mai concluso nulla.
Ho avuto anche modo di realizzare uno dei sogni della mia vita, pubblicare due librini.
Questo è stato possibile grazie ad una fantastica persona che mi ha dato delle scadenze, e le ha sorvegliate per me.
Mi sono resa conto che ho dato davvero tempo e importanza a concludere qualcosa che era il mio sogno e desiderio solo quando qualcun altro mi ha creato delle urgenze e io mi sono sentita obbligata verso di lei a rispettarle!
Rendermi conto di questo è stata una epifania.
Così ho cominciato a chiedermi come fare per creare il tempo per realizzare anche tutti gli altri progetti e sogni che ho, perché non basta pensare di fare, bisogna realizzare. Si, concretizzare è indispensabile per nutrire il senso di "accomplishment", realizzazione, che ci fa sentire bene con noi stessi, e questo richiede tempo.
Un tempo che mi pareva di non avere!
Mi sono poi ricordata che nella filosofia greca esistono due parole per indicare il tempo: Kronos e Kairos, e ho realizzato che comprendere la differenza tra questi due e farli danzare in equilibrio nelle nostre giornate stressanti è la chiave.
Kronos è il tempo cronologico, lineare, quello che possiamo misurare con l’orologio o il calendario. È il tempo che scorre, inesorabile, uguale per tutti. È il tempo delle scadenze, delle agende piene, delle giornate che iniziano e finiscono in fretta. Vivere solo nel regno di Kronos significa spesso sentirci trascinati dalla velocità, come se il tempo ci appartenesse sempre meno e fosse sempre in procinto di travolgerci.
Kairos, invece, è il tempo qualitativo. È l’attimo giusto, il momento opportuno, quello in cui accade qualcosa di significativo. Quello in cui tutto si dilata. Non si misura con i minuti, ma con l’intensità. È il tempo dell’intuizione, dell’ispirazione, delle svolte interiori. È lo spazio in cui la trasformazione avviene, il tempo circolare.
Crescere, evolvere, cambiare davvero non avviene mai sotto la dittatura di Kronos. E questo spesso genera tanta frustrazione.
Il cambiamento accade nei momenti di Kairos, quando ascoltiamo profondamente noi stessi, quando cogliamo l’occasione giusta, quando un gesto o una parola aprono una porta che prima non vedevamo. Quando aspettiamo, con fiducia e pazienza, che il tempo sia maturo.
Realizzare i nostri sogni e progetti richiede entrambi: Kronos serve per costruire, organizzare, perseverare; Kairos serve per sentire, scegliere, intuire.
Ma troppo spesso dimentichiamo il secondo, e viviamo come se bastasse pianificare tutto per ottenere ciò che vogliamo ed essere felici. Spesso "ce la vendono" anche così, come se bastasse controllare e decidere per stare bene e realizzare ciò che abbiamo nel cuore.
L'equilibrio nasce quando impariamo a riconoscere il valore di Kairos nella nostra vita: quei momenti in cui il tempo sembra fermarsi e ci parla. Non si possono forzare, ma possiamo imparare a crearne le condizioni: rallentando, ascoltando, essendo presenti con ciò che c'è, qualunque cosa sia.
In un mondo che ci spinge a correre, coltivare Kairos è un atto rivoluzionario. Significa tornare padroni del nostro tempo interiore e dare spazio a ciò che conta davvero. Perché non è il tempo che passa a renderci vivi o adulti, ma come scegliamo di abitarlo.
Così, dopo aver compreso la differenza tra Kronos e Kairos, possiamo osservare come nel quotidiano esistano due modi di stare nel tempo e di viverlo.
Uno è reattivo: viviamo nel regno di Kronos, costantemente assorbiti da ciò che è urgente e che arriva dall’esterno — richieste, telefonate, imprevisti. È come trovarci su una barca senza bussola, spinti dal vento dove capita. Le giornate diventano una corsa contro il tempo, piene di attività che rispondono a bisogni altrui, seguendo di volta in volta l'urgenza.
Questo stimola costantemente reazioni di ansia e stress nel nostro sistema nervoso, lasciandoci insoddisfatti di noi stessi come se non avessimo concluso nulla, ma sfiniti e pieni di ormoni dello stress, che poi trovano espressione in mille sintomi e disagi: mal di testa, sovrappeso, acidità di stomaco, fatica a dormire, ecc...
Il secondo è un modo proattivo: decidiamo consapevolmente come abitare il tempo, creando deliberatamente spazi per Kairos.
Significa agire in base a ciò che per noi ha valore, dedicandoci a ciò che è importante, anche se non è urgente. È una scelta che non si improvvisa: si costruisce, un momento alla volta.
Con l'esperienza dei libri ho realizzato che vivendo in modalità reattiva mi sentivo efficiente, sempre pronta a rispondere, disponibile per tutti ma arrivavo a fine giornata stremata, con quella sensazione di “anche oggi non ho avuto tempo per me ”. Come se il tempo per me dovessi rosicchiarlo, rubarlo. Come se dovesse "avanzare", dopo che mi fossi occupata di tutti e tutto.
Ma non era colpa degli altri, né del tempo in sé. Era il mio modo di viverlo. Continuavo a muovermi in modo reattivo nel regno di Kronos, senza mai fermarmi a creare un giardinodi Kairos, uno spazio mio, orientato dalle mie vere priorità.
Il cambiamento è iniziato con una scelta, semplice ma potente: ho preso carta e penna (perché scrivere a mano mi aiuta tantissimo) e ho cominciato a scrivere le mie vere priorità.
Mi sono chiesta: cosa conta davvero per me?
A cosa voglio dare energia, e dunque tempo?
Quali sono le mete che voglio raggiungere?
Cosa mi nutre?
Puoi farlo anche tu, proprio adesso. Non farlo nella testa però, è più difficile. Scrivi. Mettilo fuori.
Qual è il sogno o progetto che vuoi realizzare?
Da lì ho cominciato a creare sull'agenda dei momenti dedicati a ciò che ritengo importante: scrivere, leggere, passare del tempo di qualità con chi amo. Ho smesso di considerare questi momenti come “tempo libero” — li ho riconosciuti per ciò che sono: Kairos. Tempo pieno. Tempo vivo. Tempo rotondo e nutriente.
Ecco il mio invito di oggi: prendi appuntamento con te, scegli come far danzare Kronos e Kairos nelle tue giornate.
Inizia a scrivere, nero su bianco, ciò che conta. Segna i momenti in cui vuoi coltivare le tue priorità, anche se piccole, dedica loro dei momenti specifici, non importa se brevi o lunghi, ma non aspettare che “avanzino” dieci minuti qua e là.
Creali. Proteggili.
Come faresti per un appuntamento importante con qualcuno a cui tieni. Perché tu sei quella persona. E il tuo senso di te, la tua soddisfazione è essenziale per vivere serenamente.
Con amore
Ilaria
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Silvia (martedì, 22 aprile 2025 22:12)
Sono ripiombata nel regno indiscusso di Kronos. Fagocitata dal lavoro che non mi lascia energia per nulla altro o ben poco. Grazie per la tua mail. E' un segno per me! � ricordo che nelle notti sante avevo risposto alle tue domande. Ma sto rimandando....
Ci possiamo lavorare insieme?
Ilaria (mercoledì, 23 aprile 2025 01:54)
Certo che possiamo. Un abbraccio grande